di Adelaide Baldi
Una tomba particolarissima è stata ritrovata presso la necropoli di Porta Sarno, a est dell’antico centro urbano di Pompei.
Una tomba con una camera per l'inumazione in un periodo in cui nella città i corpi venivano sempre incinerati, con all’interno un corpo parzialmente mummificato con la testa ricoperta da qualche capello bianco. Ancora presenti parte dei tessuti e un pezzetto di orecchio. «Uno degli scheletri meglio conservati della città antica», anticipa all'ANSA Mark Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Pompei.
Dalle prime analisi si tratterebbe di un uomo di circa 60 anni che non avrebbe mai svolto lavori pesanti.
Un’iscrizione marmorea presente sulla tomba conferma che nei teatri della colonia romana, almeno negli ultimi decenni prima dell'eruzione del 79 d.C, si recitava pure in lingua greca.
All’interno del recinto della tomba è stata ritrovata anche un urna, molto probabilmente le ceneri appartengono alla moglie dell’uomo. Al termine delle analisi genetiche, attualmente in corso, potremo saperne di più.
«Pompei non smette di stupire e si conferma una storia di riscatto, un modello internazionale, un luogo in cui si è tornati a fare ricerca e nuovi scavi archeologici grazie alle tante professionalità dei beni culturali che, con il loro lavoro, non smettono di regalare al mondo risultati straordinari che sono motivo di orgoglio per l’Italia», dichiara il Ministro della Cultura, Dario Franceschini.
La scoperta è avvenuta nel corso di una campagna di scavo promossa dal Parco Archeologico di Pompei e dall’Università Europea di Valencia.
Foto ANSA
