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di  Monica Vendrame

TRAPANI – Sarebbe dovuto essere un semplice volo serale, un'ultima tappa di rientro verso casa dopo le vacanze. Invece, per circa 150 passeggeri – tra cui anziani e bambini – quello decollato con molto ritardo da Trapani verso Roma si è trasformato in un’esperienza angosciante, a tratti disumana.

Tutto ha inizio all’imbarco del volo Ryanair delle 19:10. I viaggiatori prendono posto regolarmente sull’aereo, ma qualcosa non va. Dopo pochi minuti, il portellone si chiude, i motori tacciono, l’aria condizionata non parte. E il tempo si ferma.

Secondo la testimonianza di uno dei passeggeri, l'equipaggio avrebbe comunicato la necessità di attendere un pezzo mancante per il decollo, assicurando che l’attesa sarebbe stata breve. Ma il tempo passa, l’aria diventa sempre più irrespirabile, e a bordo inizia il panico.

«Era come stare in una scatola di metallo sotto il sole. Gente che piangeva, chi vomitava, chi implorava di poter scendere. È stato un incubo», racconta un uomo romano, visibilmente provato.

Nessuna bottiglietta d’acqua, nessuna possibilità di uscire: solo sudore, urla e un senso crescente di impotenza. Una madre stringe il suo bambino in lacrime, un anziano cerca sollievo sventolandosi con una rivista. Le scene riportate dai passeggeri parlano di persone "ammassate come sardine", costrette in una condizione di disagio estremo.

Alla fine, dopo quasi un’ora a terra, arriva il via libera per il decollo. Ma la paura non è passata. Alcuni si rifiutano di risalire a bordo, altri – pur salendo – restano in uno stato di allerta costante. Durante il volo, la tensione è palpabile. All’atterraggio a Fiumicino, l’aereo non ha neppure il tempo di fermarsi che diversi passeggeri si alzano di scatto per scendere, pur con l’aereo ancora in movimento.

«Quando siamo usciti c’era chi piangeva, chi vomitava. Nessuno dovrebbe vivere una situazione del genere solo per aver preso un aereo», aggiunge un'altra testimone.

Il silenzio della compagnia aerea su quanto accaduto ha lasciato molti passeggeri con una sensazione di abbandono, alimentando una rabbia che va ben oltre il semplice disservizio. Non si tratta solo di un ritardo o di una cattiva gestione logistica: si parla di dignità, di sicurezza, di rispetto umano. Episodi come questo accendono i riflettori su un problema sempre più diffuso nei voli low-cost, dove il risparmio sembra talvolta avere la meglio sulla tutela dei diritti dei viaggiatori. E mentre si moltiplicano le denunce sui social e nelle sedi opportune, una domanda resta sospesa nell’aria: quanto ancora dovranno sopportare i passeggeri prima che vengano stabilite – e soprattutto fatte rispettare – regole più severe in nome della civiltà?

 

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Info Autore
Monica Vendrame
Author: Monica Vendrame
Biografia:
Vive a Pegli, affacciata sul mare di Genova, dove il cielo e l’orizzonte si fondono, ispirando la sua anima creativa. Direttrice editoriale del quotidiano online La Voce agli Italiani, scrive articoli che uniscono rigore giornalistico a una sensibilità unica, affrontando temi sociali, culturali e di attualità con profondità e originalità. Vicepresidente dell’Associazione culturale Atlantide - Centro studi nazionale per le arti e la letteratura, è una promotrice instancabile di eventi culturali, dedicandosi a progetti che celebrano l’arte e la parola. Scrittrice e poetessa, traduce in versi le emozioni più profonde, trasformando il quotidiano in poesia. Attualmente sta lavorando al suo primo volume di liriche, un’opera intima e suggestiva che vedrà la luce nel 2025, promettendo di regalare ai lettori un viaggio attraverso i sentimenti e le riflessioni che animano il suo mondo interiore. Curiosa per natura, è sempre in ascolto del mondo che la circonda, con uno sguardo attento e sensibile alle sfumature della vita. La sua sete di conoscenza la porta a leggere, approfondire e rimanere aggiornata su svariati argomenti, soprattutto quelli che toccano le corde della sua anima. Nutre un amore sviscerato per gli animali, creature che considera messaggeri di purezza e bellezza, e si diletta a catturare attimi fuggenti con la sua macchina fotografica, fermando nel tempo immagini che la emozionano. Ama la pittura, apprezzandone la capacità di trasformare colori e forme in emozioni visive, e trova nell’arte in tutte le sue espressioni una fonte infinita di ispirazione. La sua vita è un intreccio di parole, immagini e passioni, un caleidoscopio di interessi che riflette una personalità poliedrica e generosa. Con la sua scrittura, il suo impegno giornalistico e la sua dedizione alla cultura, continua a seminare bellezza, ispirazione e connessione.
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