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di Giovanni Macrì

A causa delle ferite riportate, Aurora Maniscalco, la 24enne hostess palermitana che lavorava da tre anni per la compagnia aerea viennese “Lauda Air”, è morta nel pomeriggio di lunedì 23 giugno nell’ospedale generale di Vienna, dove era stata ricoverata a seguito di una caduta dal terzo piano di un edificio del piccolo residence di Universumstrasse, nel distretto multiculturale Brigittenau  (ventesimo distretto di Vienna).

Al momento della caduta si trovava nell’appartamento insieme al compagno, Elio Bargione, anch’egli palermitano di 27 anni e residente a Vienna, che è stato già ascoltato dalla polizia austriaca per cercare di chiarire i contorni della vicenda. 

Questi, musicista jazz e come Aurora assistente di volo della stessa compagnia, racconta di averla vista correre verso il balcone e lanciarsi nel vuoto. “Avevamo litigato!” - avrebbe detto agli investigatori.

È stato lui a chiamare l’ambulanza e ad avvertire i propri genitori che sono subito corsi a Vienna. Ma alla famiglia della hostess avrebbe telefonato solo 7 ore dopo. Una delle circostanze che, per i familiari della vittima sono poco comprensibili. Come altre anomalie vengono sottolineate dagli stessi. Ad esempio: “Perché il Bargione, dopo i fatti, sarebbe rimasto a dormire nell’alloggio che divideva con Aurora? Perché ha aspettato tanto a informarci? Ci sono molte cose da capire! Perché nel profilo WhatsApp di Aurora non c’è più la sua foto e perché non si vede più l’ultimo accesso?”.

Poi, ci sono le lacune, almeno iniziali, anche nelle indagini... “Perché la casa non è stata sequestrata? E perché nessuno ha pensato di analizzare il cellulare e gli altri dispositivi che usava?”.

I genitori hanno poi raggiunto la figlia e sono stati ricevuti dall’ambasciata italiana.

Alcuni parenti della ragazza raccontano di una relazione tormentata tra i due giovani: “Nei giorni scorsi c’era stata una lite tra i due! Nessuno di noi crede che si sia trattato di un suicidio!”.

La zia in uno sfogo dichiara:Mia nipote era sull'asfalto e noi non sapevamo nulla, mentre lui era vivo e vegeto! Suo padre e sua madre erano a Vienna prima di mio fratello e mia cognata, mio fratello l'ha saputo dai medici mentre gli altri erano già in volo!”.

Federica Bevilacqua, cugina di Aurora, scrive sui social: “Noi non ci fermeremo mai! Ti daremo giustizia!” - e, rifiutando la tesi del suicidio, continua: “Aveva mille sogni, era serena! Era tornata a Palermo a maggio e stava pensando di iscriversi a un corso di tedesco!”. Confermando, poi, che l’hostess e il fidanzato litigavano spesso. “Non sappiamo però - spiegano - quali fossero i motivi!”.

Per questo i genitori di Aurora hanno nominato un avvocato, il dottor Alberto Raffadale e presentato due denunce: una alla polizia della capitale austriaca, una all’autorità giudiziaria di Palermo. E, forse, proprio la mossa della famiglia ha impedito che il caso fosse archiviato velocemente come suicidio. I magistrati viennesi, inizialmente pronti a restituire la salma, hanno infatti disposto l’autopsia e già ieri hanno effettuato i test tossicologici che hanno escluso che la ragazza fosse ubriaca o sotto effetto di droghe. 

Lo stesso legale nominato dalla famiglia della giovane, afferma: “Negli esposti abbiamo evidenziato che il giovane fidanzato ha chiamato la famiglia dopo sette ore e che i primi ad arrivare a Vienna sono stati i suoi familiari. Non vogliamo puntare il dito, ma su questa vicenda riteniamo legittimamente che ci siano aspetti da chiarire!”.

Su Facebook, Francesco Paolo Maniscalco, padre della ragazza che, dopo la separazione dalla moglie, si era trasferito a Rimini, scrive il suo ultimo saluto alla figlia: “Ciao piccolo angelo, sei volata in cielo tra le braccia di Dio!”.

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Info Autore
Giovanni Macrì
Author: Giovanni Macrì
Biografia:
Medico chirurgo-odontoiatra in Barcellona Pozzo di Gotto (ME) dal 1982 dove vivo. Ho 65 anni e la passione per la scrittura è nata dal momento che ho voluto mettere nero su bianco parlando della “risurrezione” di mia figlia dall’incidente che l’ha resa paraplegica a soli 22 anni. Da quel primo mio sentito progetto ho continuato senza mai fermarmi trovando nello scrivere la mia “catarsi”. Affrontando temi sociali. Elaborando favole, romanzi horror, d’amore e polizieschi. Non disdegnando la poesia in lingua italiana e siciliana, e completando il tutto con l’hobby della fotografia. Al momento ho 12 pubblicazioni con varie case editrici.
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