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Il ritorno dell’ora solare e la malinconia delle giornate che si accorciano

 

di  Monica Vendrame

Questa notte torna l’ora solare. Le lancette si sposteranno un’ora indietro, e con loro si muoverà anche l’umore di molti.

Ogni anno si parla di risparmio energetico, come se il gesto di regolare l’orologio potesse davvero incidere sui consumi. Ma in realtà, l’argomento resta controverso: ciò che si guadagna in luce al mattino si perde la sera, e il bilancio — almeno per la vita quotidiana — è tutt’altro che chiaro.

Forse il cambio d’ora aveva senso in un mondo diverso, quando la luce naturale regolava davvero il ritmo delle giornate. Oggi invece le nostre abitudini scorrono tra orari flessibili, uffici illuminati e città che non dormono mai. La maggior parte delle persone vive la parte più libera della giornata dopo il lavoro, proprio quando il sole se ne va. Ed è lì che arriva quel buio precoce, improvviso, quasi crudele, che cala come una serranda sulle ore di respiro.

Veder scendere la notte già alle sedici e trenta, in pieno pomeriggio, ha qualcosa di innaturale. I colori si spengono, la luce scompare in fretta dietro i palazzi, e il tempo sembra restringersi insieme al giorno. Non è solo una questione di orologio: è una sensazione fisica, quasi emotiva. Come se l’inverno avesse troppa fretta di chiudere le finestre del mondo.

Molti Paesi stanno riflettendo sull’abolizione del cambio d’ora, e forse non è solo una questione di praticità. È un modo per riconoscere che la luce, anche psicologicamente, ha un peso. Restare nell’ora legale, almeno durante i mesi più cupi, significherebbe regalare qualche raggio di sole in più a chi rientra tardi, a chi studia, a chi semplicemente ha bisogno di un po’ di luce addosso.

Non cambierebbe granché nei consumi, forse. Ma aiuterebbe a rallentare quel senso di malinconia che accompagna il buio precoce, quell’impressione di avere giornate sempre più brevi e silenzi più lunghi. Perché, in fondo, più che energia elettrica, oggi servirebbe risparmiare luce dentro di noi.

Perché anche il tempo, a volte, pesa sul cuore...

 

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Info Autore
Monica Vendrame
Author: Monica Vendrame
Biografia:
Vive a Pegli, affacciata sul mare di Genova. Direttrice editoriale del quotidiano online La Voce agli Italiani, redattrice de "La Voce del Savuto", unisce rigore giornalistico e sensibilità umana, occupandosi di attualità, cultura e temi sociali. Vicepresidente dell’Associazione culturale Atlantide, promuove eventi e progetti dedicati all’arte e alla parola. Scrittrice e poetessa, sta lavorando al suo primo volume di liriche. Ama la fotografia, la lettura, l’arte in ogni forma e ha uno sguardo attento alle sfumature della vita.
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