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di  Massimo Reina

"Quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo…"
cantava Gino Paoli. Ma a Melilli non erano quattro, e non si erano fermati al bar. Erano molti di più.
Giovani, uomini e donne, provenienti da contesti diversi: operai e studenti, imprenditori e artisti, militanti e sognatori. Nessuna rendita politica, nessuna casacca addosso. Solo una convinzione profonda: che un paese, anche piccolo, potesse ancora essere un laboratorio di futuro.

È nata così quella che oggi in tanti in Sicilia, e ormai anche oltre, chiamano il Modello Melilli”. Un’esperienza concreta di governo giovane, partecipato, umano. Un cambiamento che non è piovuto dall’alto, ma è nato da terra, dalle piazze, dalle conversazioni, dagli incontri notturni, dalle idee ritenute visionarie e poi divenute fatti.

 

 Il coraggio di chi non ha aspettato

Come nasce un cambiamento vero? Forse da chi non si limita a criticare, ma si mette in gioco. Da chi, sotto i 35 anni (all’inizio di questa avventura), non cerca scorciatoie, ma prende in mano la responsabilità di immaginare e costruire. Melilli è diventato il simbolo di questo.
Un borgo che ha imparato a non avere paura del futuro, perché ha deciso di non rinnegare le sue radici.

Con un piede nella memoria e lo sguardo dritto verso l’orizzonte. Non è stato un miracolo. È stato lavoro, studio, testardaggine, coesione.
È stato il coraggio del Sindaco On. Giuseppe Carta, la visione di chi oggi è il Presidente della Fondazione Museo Pino Valenti da Melilli, Rosario Cutrona, la determinazione dell’attuale Presidente del Consiglio Comunale, Alessia Mangiafico.
E accanto a loro, tanti altri.
Tanti volti, spesso poco noti, che hanno saputo rimboccarsi le maniche e trasformare un'idea in realtà.

Da borgo periferico a centro di idee

Melilli oggi non è più solo un luogo, è diventato un metodo.
Un esperimento replicabile: dimostrare che la politica può nascere dal basso, che lo sviluppo può avere un volto umano, che la cultura e l’economia non sono nemiche, ma si nutrono a vicenda.

Si è parlato di rilancio turistico quando ancora sembrava impossibile. Si sono progettate fiere, mostre, Eco Expo, rassegne, percorsi naturalistici, quando Melilli sembrava fuori dalle mappe.
E invece è tornata. Non solo nei radar, ma nei cuori delle persone.

Un modello vivo

“Il Modello Melilli” non è uno slogan. È un’esperienza amministrativa, culturale e imprenditoriale, nata da una visione e diventata oggi un sistema di governo locale efficace, giovane, aperto, onesto. Melilli ha riaperto le porte alla cultura, ha ridato voce alle associazioni, ha saputo far dialogare generazioni diverse. Ha investito nei suoi figli, ma anche nei suoi anziani, nelle sue botteghe, nella sua storia. E non si è mai fermata a celebrare sé stessa.

Ogni successo è stato trampolino per una sfida più grande.
Dal progetto del Museo Pino Valenti all’adesione alla Rete Museale degli Iblei, fino alla collaborazione con le riserve naturali per il nascente Museo di Storia Naturale.
E poi l’Eco Expo, destinato a crescere di anno in anno, diventando luogo di dibattito, vetrina del territorio, momento di riscatto e visione collettiva.

 

 Radici e futuro

Oggi chi passa per Melilli sente qualcosa nell’aria.
Non è nostalgia.
È energia, determinazione, consapevolezza.
È la prova che un borgo può rinascere se chi lo abita smette di aspettare e comincia a costruire.

Non erano quattro amici al bar.
Erano molti di più.
E non volevano cambiare il mondo intero.
Volevano cambiare casa propria, e l’hanno fatto.
Così bene che ora, da ogni parte d’Italia, qualcuno guarda a Melilli e si chiede: … perché non possiamo farcela anche noi?

*foto di Vittoria Gallo

 

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Info Autore
Massimo Reina
Author: Massimo Reina
Biografia:
Giornalista, scrittore e Social Media Editor, è stata una delle firme storiche di Multiplayer.it, ma in vent’anni di attività ha anche diretto il settimanale Il Ponte e scritto per diversi siti, quotidiani e periodici di videogiochi, cinema, società, viaggi e politica. Tra questi Microsoft Italia Tecnologia, Game Arena, Spaziogames, PlayStation Magazine, Kijiji, Movieplayer.it, ANSA, Sportitalia, TuttoJuve e Il Fatto Quotidiano. Adesso che ha la barba più bianca, ascolta e racconta storie, qualche volta lo fa con le parole, altre volte con i video. Collabora con il quotidiano siriano Syria News e il sito BianconeraNews, scrive per alcune testate indipendenti come La Voce agli italiani, e fa parte, tra le altre cose, dell'International Federation of Journalist e di Giornalisti Senza Frontiere. Con quest’ultimo editor internazionale è spesso impegnato in scenari di guerra come inviato, ed ha curato negli ultimi 10 anni una serie di reportage sui conflitti in corso in Siria, Libia, Libano, Iraq e Gaza.
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