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di  Antonietta Malito

Dalle 18.00 di oggi e fino al 26 luglio 2025, Gabicce Mare ospita una mostra che non è solo un'esposizione artistica, ma un invito a guardare oltre il visibile.

Si chiama “ARCANA – Il Leone del Nuovo Orizzonte”, ed è la nuova creazione del visionario scultore Andrea da Montefeltro, un autore che è anche scienziato, filosofo, artista e cercatore di senso.

Allestita sul Lungomare Cristoforo Colombo, presso il Complesso Mississippi, la mostra si presenta come un percorso immersivo tra sculture che sembrano provenire da un tempo remoto, eppure pulsano di contemporaneità. Andrea da Montefeltro modella la materia come se stesse decifrando un codice antico, trasformando pietra e metallo in portali simbolici capaci di parlare al subconscio. Non a caso afferma: “La pietra è una soglia. Racconta ciò che non può essere detto, ma solo intuito.”

L'artista è stato biologo molecolare prima di lasciarsi guidare dal richiamo della scultura. Le sue opere, infatti, nascono dall’intersezione tra razionalità scientifica e intuizione spirituale, tra l’ordine della materia e il mistero dell’invisibile. Sculture che non vogliono solo essere ammirate, ma sentite, come fossero simboli viventi di un viaggio interiore.

A colpire non è solo la bellezza tecnica, ma l’energia che le sue creazioni trasmettono: geometrie sacre, suggestioni steampunk, archetipi perduti, tutti fusi in un linguaggio personale che dialoga con l’inconscio collettivo. Il suo è un artigianato dell’anima, un’arte che richiama gli antichi maestri rinascimentali, ma con lo sguardo rivolto al futuro.

Curata da Annalisa Di Maria, studiosa di Leonardo da Vinci e profonda conoscitrice dell’estetica rinascimentale, “ARCANA” è una riflessione a cielo aperto. Ogni scultura è una storia, ogni angolo dell’esposizione è un invito alla contemplazione. “Andrea da Montefeltro riesce a dare un’anima alla pietra,” spiega la curatrice. “Il suo linguaggio tocca corde profonde, unendo epoche diverse con una forza visiva e concettuale rara.”

Passeggiare tra le sue opere, con lo sfondo del mare Adriatico, è come varcare una soglia sottile tra il tangibile e l’invisibile. E proprio il mare – con il suo orizzonte aperto e le sue maree cicliche – diventa metafora del percorso spirituale che l’artista propone ai suoi visitatori, un viaggio che non si fa solo con gli occhi, ma con l’anima.

 

 

L’evento è reso possibile dal sostegno congiunto del Comune di Gabicce Mare, della Provincia di Pesaro e Urbino, dell’ENIT, del Club per l’UNESCO e dell’UNPLI. Una rete istituzionale che riconosce nella cultura un motore per valorizzare non solo le coste, ma anche l’entroterra e l’identità profonda delle Marche.

E infatti, il percorso artistico non si conclude a Gabicce: una sezione parallela della mostra sarà visitabile fino a settembre presso il Castello della Porta di Frontone, borgo incastonato nell’Appennino, simbolo di un’altra faccia del territorio. Qui la pietra incontra la montagna, il silenzio verticale, in un'ideale continuità tra mare e roccia, tra leggerezza e radicamento.

“ARCANA – Il Leone del Nuovo Orizzonte” è pensata per chi non si accontenta della superficie, per chi cerca significato, memoria, trascendenza. È un evento che parla ai “viaggiatori dell’anima”, come li definisce l’artista: coloro che vedono nell’arte una chiave, un richiamo, una soglia da attraversare.

 

 

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Info Autore
Antonietta Malito
Author: Antonietta Malito
Biografia:
Antonietta Malito è nata a Cosenza e vive a Grimaldi (Cs). Laureata in Scienze economiche e sociali, ha conseguito un Master in Management pubblico. È giornalista pubblicista e scrittrice. Ha collaborato con il periodico La Voce del Savuto e con i quotidiani Edizione della sera, La Provincia cosentina, Calabria Ora. Ha diretto la rivista culturale Tracce di un tempo. Scrive per Italiani.it, la rete degli italiani nel mondo e per i siti Parigi.it, Malta.it, Cosenza.italiani.it. Ha una grande passione per la fotografia, la poesia, gli animali e la natura.
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